Ed eccolo che alla fine (e dopo neanche tanta attesa) è arrivato, di notte come da migliore tradizione malavitosa, il colpetto di stato definitivo (o definitivamente rivelatore). La sanzione che, in questo paese, stato di diritto e democrazia sono lettera morta e che leggi, regole e procedure non valgono per il potere e per i potenti.
Il golpe partitocratico promosso da una maggioranza letteralmente fuori-legge si configura questa volta come una leggina (anzi, un decretino-legge detto "interpretativo" per meglio fornire una foglia di fico alla presidenza della repubblica e alla parte più connivente della non-opposizione partitocratica) non "ad personam" ma "ad listam" e in ogni caso sempre e comunque "ad potentes" e "ad praepotentes". Il tutto preparato dal solito tam-tam mediatico e da minacce non velate (si veda la macchietta sudamericaneggiante del ministro della Difesa con delega ai talk-show...) condite da ripetuti appelli ad eversive mobilitazioni di piazza, peraltro rivelatesi clamorosi fiaschi in termini numerici nonostante le convocazioni diramate ripetutamente da tutti i telegiornali del gruppo Rai-Set. E alimentato dalla solita retorica populista e di convenienza, da quello che A. Sofri ha ben qualificato come "vittimismo di maggioranza" (natura profonda del berlusconismo e prediletta copertura della sua realissima matrice partitocratica), allo scopo di "legittimare" lo stravolgimento delle regole messo in atto dal potere per il potere, per risolvere il c.d. "pasticcio delle liste"che altro non è, invece, che il "frutto misto di un'insipienza gonfiata dall'abitudine a fottersene e farla franca, affare di gruppi dirigenti che se la sono cercata".
Il punto è che la democrazia, come ripetono da una vita E. Bonino e i Radicali, non può fondarsi sul privilegio di violare la legge da parte del potere; la democrazia esiste solo se esiste stato di diritto, cioè se il potere è sottoposto esso in primo luogo alle regole, e almeno a quelle regole che esso stesso si è dato. Ma questo non è certo un paese (a proposito, la "p" minuscola è voluta perché meritata e doverosa) dove le regole sono uguali per tutti: lo si sapeva, ed ora c'è la conferma. In nome di una democrazia sbandierata come fondata sul diritto della forza invece che sulla forza del diritto, ma che in realtà non può esistere se privata della sua forma, arriva un atto eversivo che questa volta appare come un vero e proprio golpe, per modi, tempi e contenuti. Dopo aver cercato invano di farlo prima (secondo tipica consuetudine partitocratica) e non esserci riusciti o per incapacità (per inciso: come si può pretendere di governare una regione se non si è capaci nemmeno di presentare correttamente una lista?) o perché colti con le mani nel sacco, i Pataccari delle Leggine (P.d.L.) truccano le carte a partita elettorale in corso con un decreto che definiscono "interpretativo" ma che in realtà è una vera e propria truffa, con cui per legge si rende lecito tutto ciò che fino ad ora era illecito, e le carte false, le carte truccate o addirittura le carte inesistenti perché non falsificate in tempo (v. Lazio) diventano carte valide e, magari, addirittura carte vincenti. Può esserci una partita più truccata di così? E a quando un "decreto interpretativo" per stabilire, magari, chi ha vinto e chi ha perso le elezioni?
35 commenti:
Questo decreto è comunque anticostituzionale,e quindi potrà essere impugnato. Il problema è che intanto vale per il periodo elettorale. Quanto al riconoscimento di chi è "nell'edificio" come prova valida per la presentazione delle liste è una frase pensata e scritta su misura per il pdl laziale e la Polverini...
Altro che decreto interpretativo, l'unica interpretazione è: abbiamo ragione noi perché siamo più grossi
conta la democrazia, la gente deve potersi esprimere.....
Si, ma sempre nel rispetto delle regole! In democrazia la forma è essenziale, come anche le procedure. Sennò tutti fanno quando e come gli pare... o è consentito solo ai pù potenti, ai più grossi, ai più vincenti nei sondaggi?
Allora perché io non posso pretendere di andare a votare il martedì dopo le elezioni, di usare un foglio bianco che mi porto da casa come scheda elettorale, e di votare per una lista che non è tra quelle indicte ma che io voglio eleggere...
Per Berlusconi le leggi non si applicano ma si interpretano. Ma invece di prenderci per il culo perché non fa direttamente un decreto in cui dice: ho ragione solo io, sempre io, come dico io e comunque vinco io.
> Per Berlusconi le leggi non si
> applicano ma si interpretano
> Ma invece di prenderci per il culo
>perché non fa direttamente un
>decreto in cui dice: ho ragione
>solo io, sempre io, come dico io
>e comunque vinco io.
Mi autoeleggo pontefice massimo, premier, ct della nazionale e patron di miss Italia.
Io penso che Napolitano non lo avrebbe firmato se lo avesse ritenuto così grave come voi dite
Ma chi c'è al Quirinale, Napolitano o Vittorio Emanuele III ?
A quando una legge per stabilire direttamente che le elezioni le hanno vinte loro (visto che così vogliono i sondaggi)?
A quando una legge per stabilire direttamente che le elezioni le hanno vinte loro (visto che così vogliono i sondaggi)?
quelli del centrodestra del Lazio non sono altro che una classe politica di INCAPACI: come possono mai governare questa regione se hanno dimostratodi essere degli incapaci?
Un governo arrogante, che non conosce altra legge se non la legge della forza. Uno schiaffo in faccia a tutti i cittadibi onesti
Rosikate rosikate bene.......
Domani vado a presentare una lista senza firme e anche se è fuori termine. E se non me l'accettano, pretendo che si faccia una legge per farmela presentare ugualmente.
BARI !!!!!!!
"Occorre tenere presente il monito di Benedetto Croce: esistono momenti nella storia in cui è necessario che vi sia pur qualcuno per il quale Parigi non valga una messa" (E. Bonino)
"Vi chiedo se sia possibile tuttora continuare a giocare con i bari, in una situazione in cui lo Stato non riesce a rispondere ad esigenze che non siano di Regime." (E. Bonino)
In occasione del Concordato, in Senato, B. Croce disse: “accanto o di fronte ad uomini che stimano Parigi valer bene una messa, sono altri per i quali l’ascoltare o no una messa è cosa che vale infinitamente più di Parigi, perché è affare di coscienza”.
Alcuni passaggi tratti da due interviste di M. Cappato a Republica e Liberazione:
"Siccome le liste irregolari sono dei potenti, per loro non facciamo valere la legge e le riammettiamo in corsa... Una violazione gravissima di ogni regola,pià grave a mio parere del fatto che una parte dell'elettorato non potrebbe votare per la propria lista perché non ammessa (peraltro per colpa loro)".
"...ogni regola in fase di raccolta delle firme è stata violata...
Non si può prendere un provvedimento a uso e consumo di un partito grosso solo perché è grosso".
"...Un favore ai potenti.
Rispondo a chi ci accusa: visto che fate tanta demagogia, provate a mettervi nei panni di un immigrato che va a chiedere il permesso di soggiorno. Se arriva a sportello chiuso, o se gli manca un timbro, certo non fanno una legge speciale per lui".
Insomma: le leggi si "interpretano" per gli amici e per i potenti e si applicano per gli avversari, per i poveri, magari per gli immigrati in attesa di un permesso di soggiorno.
Il passaggio dallo stato di diritto allo stato autoritario è compiuto.
Il governo ha cambiato le regole elettorali a partita in corso a suo vantaggio. E chi ci dice poi che, nel caso perdessero, non vorranno interpretare i risultati con un decreto interpretativo?
Una cosa assolutamente incredibile in qualsiasi Paese occidentale normale.
Come ha detto la Bonino: chi è capace di quello che ha fatto ieri sera sarà capace di tutto nelle prossime settimane
Il popolo deve potersi pronunciare sempre, non ci sono cavilli che tengano, cari piagnoni, tanto vinciamo noi!!!
Bella questa visione della democrazia "legibus soluta" che fa un po' Putin e un po' Jamahiriya alla Gheddafi... complimenti per come state messi!!!
appunto, la democrazia come diritto del più forte: siccome siamo (o anzi diciamo di essere a priori) la maggioranza facciamo come ci pare, e se non vi va bene peggio per voi perché tanto siete minoranza...
appunto, la logica è questa: siccome siamo (o diciamo di essere a priori) la maggioranza, facciamo come ci pare e se non vi va bene peggio per voi perché tanto siete in minoranza
Adesso questi, dopo aver cercato malamente di imbrogliare ed essere stati in parte beccati,si lamentano della "farraginosità" di regole e procedure previste dalle leggi elettorali per la presentazione delle liste...
Ma i primi a chiedere di cambiare queste procedure sono stati i radicali, ma nessuno ha fatto nulla, si è preferito mantenere la legge così com'era e aggirarla. Ma le leggi esistono per essere rispettate non per essere aggirate.
Come ha detto ieri Bersani, nel farsi le regole su misura hanno anche sabgliato la misura, come dei sarti incapaci che non sanno neanche farsi il vestito...
è stato osservato che, se l'Italia fosse una Stato candidato ad entrare nell'unione Europea, non ne avrebbe i requisiti (sia da un punto di vista di parametri economici che da un punto di vista di Stato di diritto).
Le leggi servono per porre dei limiti ai potenti perché non divengano prepotenti
In Italia, a destra ma anche a sinistra, la cultura della legge, della regola, non è mai esistita ma è sempre stata strumentale a disegni di potere.
Come diceva I. Montanelli, "Berlusconi non ha idee, ma solo interessi".
"Berlusconi è portatore di una visione della democrazia come un qualcosa che si deve contrapporre allo stato di diritto. Lo stato di diritto viene visto come un ostacolo all'esercizio del governo democratico del Paese, questa è la sua ideologia: l'ideologia di Putin, di Gheddafi, di Chavez etc... è l'ideologia del populismo" (G. Spadaccia).
In realtà l'ennesimo golpe mediatico del Grande Mentitore nell'ultima settimana di non-campagna elettorale è stato anche stavolta decisivo
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