Il Blog delle malefatte sindacali a Malpensa (e non solo)

domenica 22 maggio 2016

Ciao Marco

Il 19 maggio 2016 è morto il più grande uomo e politico italiano degli ultimi 80 anni.
Il più liberale e cristiano dei politici italiani, il più illuminato.
Un immenso, che lascia un patrimonio immenso di pensiero e azione.
50 anni avanti a tutti. Mancherà all'Italia, all'Europa, al Mondo.

12 commenti:

Alessandro Mazzucco ha detto...

Un Gigante. Tutti gli altri sono rispetto a lui dei nani della politica

Anonimo ha detto...

Conoscere per Deliberare.
Diritto umano universale alla conoscenza

Anonimo ha detto...

"La durata è la forma delle cose" (H. Bergson, cit. da M. Pannella)

Anonimo ha detto...

Aldo Capitini: compresenza dei morti e dei viventi (cit. M. Pannella)

Alio ha detto...

Ciao Marco. Hai sempre messo per primi gli ultimi

Anonimo ha detto...

Un Gigante della Libertà

Alessandro Mazzucco ha detto...

Soliti tentativi di sciacallaggio: Pannella "convertito"?
Ma "convertito" de che? Sono loro che devono convertirsi!!!
Marco Pannella è stato il più cristiano dei politici italiani, c'entra più lui e la sua storia con Gesù Cristo che duemila anni di Vaticano!

Anonimo ha detto...

"I violenti sono rivoluzionari per odio, i nonviolenti sono rivoluzionari per amore" (M. Pannella)

marione ha detto...

Pannella è stato davvero l'incarnazione del motto volterriano "non sono d'accordo con le tue idee ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a esprimerle"

Anonimo ha detto...

Il diritto che sta alla base di tutto.
Era l'ultima sua elaborazione e la battaglia che si preparava a combattere mondialmente

Luigi Amicone ha detto...

[...]ristabilire il primato della politica. Che è l’arte del vivere civile. Infatti, diversamente da quel mestiere antico della prostituzione al giustizialismo demagogico, che giura e spergiura di non voler guardare in faccia nessuno, costi quel che costi, anche a costo di far del mondo rovine, come dice un famoso adagio latino (fiat iustitia et pereat mundus) che la leggenda fa risalire a uno degli assassini di Giulio Cesare (e in effetti solo un assassino può amministrare la giustizia così, parandosi dietro “la legge è la legge”; questa fu la difesa di Eichmann e degli altri boia nazisti, «abbiamo obbedito agli ordini, abbiamo applicato la legge»), politica è l’attività – per dirla con Agostino – della città dell’uomo. È trasformare la guerra in mediazione e fair play.
[…] Tragica, perché sembra impossibile cambiare verso alla giustizia italiana cominciando da un’amnistia, passando per l’abolizione dell’obbligo dell’azione penale e, non ultima, dalla separazione delle carriere dei magistrati. Tragica, perché come fai a parlare di carceri in un’Italia stordita da molti lustri di forcaioli incarogniti? Tragica, perché sembra impossibile rimettere i piedi per terra e scendere da un pianeta rimasto senz’aria. Agonizzante nel risentimento e inflaccidito nel tenerume. Dove il direttore non gode se non mette in prima pagina vittime e orsacchiotti. E il demagogo deperisce se gli sfugge l’oggetto del suo odio quotidiano.
Tragica, a causa del combinato disposto che ha portato a considerare magistrati come Piercamillo Davigo poco meno di un Hans Kelsen. E il fare legislativo un rimorchio degli indignados di turno. Tragica, perché dopo valangate di leggi anticorruzione e di gazzarre manipulitiste, siamo qui a raccontarci un gioco a somma zero. A dimostrazione che «più la repubblica è corrotta, più promulga nuove leggi» (Tacito).
«PIÙ LA REPUBBLICA È CORROTTA, PIÙ PROMULGA NUOVE LEGGI» (TACITO)
Per concludere la predica sul lato shakespeariano, dirò: sono anche tanti anni che tengo in bella vista il regalo di Carmen Giussani! Mi ricorda Il mercante di Venezia, atto IV, scena I. E che «La misericordia è al di sopra del potere scettrato».
Fuori da questa maestà, la situazione è eccellente. “Eccellente”, nel senso inteso dal sanguinario Mao, di “grande confusione sotto il cielo”, “favorevole alla rivoluzione”. Che è sempre un gioco a somma zero. Guardatevi intorno. Tutto è rivoluzione. Ma così rivoluzione, che se non spaventa più il fatto che devi avere molti quattrini per tenere il passo di una giustizia che magari prima ti assolve, poi ti condanna e, infine, botta di fortuna (ma anche no), conferma l’assoluzione (caso Mediatrade), spaventa che, in assenza della politica, democrazia e stato di diritto vanno a rotoli. E nessuno ci pensa. Tranne quando capita di riflettere su che fine hanno fatto – grazie ai verdetti “rivoluzionari” delle Corti – i pronunciamenti del popolo e le leggi del Parlamento. Dal referendum 2005 alla stepchild adoption 2016. E quanto più sali di grado nelle Corti, tanto più vale quello che diceva Kelsen. Ovvero che dietro il “diritto positivo” non c’è niente. Ma c’è Gorgone. «Il volto del Potere».
Ps. E adesso mi piacerebbe correre a sviscerare la storia di una gara d’appalto vinta da un’azienda polacca che ha venduto a Milano ottimi autobus a un ottimo prezzo. E i particolari del ricorso (vincente) al Consiglio di Stato di chi ha perso la gara. Si chiama Fiat Iveco. E i suoi autobus sono costati 5 milioni di euro in più ai contribuenti. Ma non c’è più spazio.
E forse è meglio così.

Anonimo ha detto...

Tra i principali temi: l'Europa federale, perché nessun paese da solo è in grado di fronteggiare questioni complesse come le migrazioni, le grandi crisi finanziarie, il mutamento climatico o il terrorismo internazionale; una governance delle politiche migratorie tra lavoro e inclusione sociale, per affrontare la sfida cruciale del nostro tempo con soluzioni finalmente efficaci; il Referendum Costituzionale e le proposte di riforma dell'istituto referendario, per restituire pienezza al diritto dei cittadini di proporre iniziative popolari scomode ai grandi partiti; la legalizzazione della cannabis e la decriminalizzazione dell'uso di tutte le droghe, unica risposta al fallimento del proibizionismo, con; l'analisi e gli obiettivi radicali su giustizia, economia e ambiente.