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lunedì 15 ottobre 2018

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Da vedere  e meditare a fondo.
https://www.raiplay.it/video/2018/10/Presa-Diretta-Iperconnessi-a5d6226e-1fd2-450d-a8e7-ecd622413b20.html

«PresaDiretta», l’attenzione dei pesci
batte quella degli iperconnessi

Lunedì 15 ottobre nella nuova puntata di «PresaDiretta» (Raitre),
Riccardo Iacona affronta l’impatto delle tecnologie sul cervello

Pare che siano sufficienti cinque giorni di connessione in Rete, un’ora al giorno, per modificare i circuiti neurali del cervello umano, aumentando l’attività cerebrale: lo sostiene l’equipe di Gary Small, docente di Psichiatria e scienze comportamentali all’Università della California di Los Angeles. «Le persone — afferma Small — che hanno l’abitudine di cercare qualcosa online hanno un’aumentata attività in alcune aree del cervello. Ma c’è un costo: chi stimola determinati circuiti ne trascura altri. Le nuove tecnologie stanno riformattando i nostri cervelli, anche se in modo non irreversibile».
La puntata intitolata Iperconnessi, che andrà in onda domani in prima serata su Rai3, parte dai dati di base, ad esempio per quanto tempo restiamo «connessi» o quante volte tocchiamo il nostro smartphone in un giorno (più di 2.600 volte), e interroga gli scienziati, nei laboratori e nelle università in Europa e negli Stati Uniti, sulle loro ricerche intorno alle conseguenze
Il risultato è impressionante, visto che molti studi hanno messo in evidenza un’erosione dell’attenzione o l’aumento dello stress, per non parlare dello sviluppo di comportamenti estremi.
«Sarà la prima volta — racconta al “Corriere” l’autore e conduttore di PresaDiretta, Riccardo Iacona — che si arriva con un’intera trasmissione su questo argomento in prima serata. Ho l’impressione che ci sia una grande attenzione sul tema, con un’ampia produzione scientifica: la scienza ci sta avvertendo per tempo».
E continua, a proposito di connessione e iperconnessione: «Si tratta di un motore di cambiamento della realtà, così come la cambierebbe un fenomeno economico. Ma fa pensare il fatto che il 71% delle persone fatichi a leggere un articolo di giornale e che oggi il “tempo di attenzione” sia minore di quello di un pesce rosso (otto secondi; il pesce rosso nove)».
Il calo dell’attenzione, l’eccesso di stimoli, la velocità con cui ci sentiamo costretti a «switchare», cioè passare da un’attività all’altra, non sono però soltanto fenomeni studiati per le loro conseguenze sulla nostra salute: c’è anche, avvertono gli scienziati nell’inchiesta, chi li pilota.
«Si parla tanto di una società estremizzata, che urla, che ha paura — spiega Lisa Iotti, autrice della puntata con la collaborazione di Antonella Bottini e Irene Sicurella — ma la polarizzazione della società è funzionale a un modello di business che attira l’attenzione facendo leva sulle emozioni più forti».
La puntata ha richiesto a Iotti e alle altre autrici alcuni mesi di lavoro in giro per il mondo, per incontrare scienziati, psichiatri, psicologi e specialisti di «addictologia» (l’addiction è la «dipendenza», da droghe o da altro), che raccontano le loro indagini e scoperte. «Noi siamo come pensiamo», ha risposto uno dei luminari delle neuroscienze americane, Michael Merzenich, chiarendo quali sono le modificazioni indotte dall’iperconnessione. Altri, come Nyr Eyal, autore del saggio Hooked, in Italia edito come Creare prodotti e servizi per catturare i clienti (Edizioni LSWR), hanno spiegato come le molte visualizzazioni, i like, la quantità di contatti e il successo di follower siano elementi usati per stimolare meccanismi biologici di gratificazione. Intervengono sul circuito del piacere: e non solo i metodi per manipolare la gratificazione esistono, spiega Eyal nell’inchiesta, ma è possibile addirittura «accendere» una vera e propria dipendenza. C’è chi ne studia gli algoritmi, magari in start up che valgono anche milioni di dollari. «Sono meccanismi di vendita — conclude Iacona — con i quali si può passare poi a vendere ad esempio proposte politiche. Si tratta di un potente moltiplicatore che lavora su meccanismi biologici — e noi ci caschiamo mani e piedi. Quello cui ci troviamo davanti è un cambiamento antropologico universale, che fa di noi questo: un cliente adescabile con parole semplici».
In onda
Lunedì 15 ottobre, alle 21.15 su Raitre andrà in onda il programma PresaDiretta. Lo firmano il giornalista Riccardo Iacona e Maria Cristina De Ritis. La puntata si intitola Iperconnessi ed è firmata da Lisa Iotti con la collaborazione di Antonella Bottini e Irene Sicurella. I temi trattati nell’inchiesta riguardano i rischi dell’uso e dell’abuso delle nuove tecnologie, soprattutto a livello cerebrale, sociale e comporta-mentale. Per realizzarla sono stati intervistati numerosi scienziati e ricercatori in varie università, istituti e aziende in Italia, Europa e Stati Uniti.
13 ottobre 2018 (modifica il 14 ottobre 2018 | 22:01)
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