Così il reddito di cittadinanza renderà i poveri più poveri
Di Maio dice che saranno vietate le spese inutili. Ma così si inchiodano le persone al loro stato
5 Ottobre 2018
Molti, fin troppi, hanno aspramente
criticato il capo del M5s per l’annuncio sui controlli che verranno eseguiti,
non si sa ancora come, sul modo in cui sarà speso il famoso reddito di
cittadinanza, per il quale non si sa ancora dove verranno trovati i soldi. Non saranno consentite spese
immorali, ha scandito Di Maio. Inevitabili le critiche e gli
sfottò. I social si sono scatenati, con qualche caduta di gusto ma anche con
battute fulminanti. I più colti e accigliati hanno messo in guardia contro la
deriva verso lo stato etico. Difficilmente la reazione servirà a qualcosa. Il ministro Toninelli una volta ha
addirittura evocato lo stato etico come un obiettivo del Movimento,
probabilmente non aveva idea di cosa parlasse ma le critiche piovutegli addosso
non hanno avuto effetti sui consensi al M5s. Così qui si suggerisce di centrare
la critica, se la si vuole rendere forse più incisiva, sull’altro aggettivo
usato da Di Maio come spauracchio. Saranno
vietate le spese inutili. Se ci si riflette è molto peggio. “Ma
questa cosa che ti sei comprato ti serve veramente? Se ne poteva
tranquillamente fare a meno”, è l’obiezione di una vecchia zia tirchia, oltre
che moraleggiante, che potrebbe benissimo rappresentare l’ideologia del M5s non
solo in tema di reddito di cittadinanza. Pensate alla Gronda di Genova o alla
Tap pugliese. In questo caso però il concetto espresso da Di Maio contiene il
senso di un imbroglio ulteriore. Altro che abolire la povertà. Un povero si sentirà meno povero
quando potrà finalmente comprarsi una cosa “inutile”. Vietarglielo vuol dire
inchiodarlo al suo stato.
di
13 Ottobre 2018
No all’autoritarismo del «reddito di sudditanza»
https://ilmanifesto.it/no-allautoritarismo-del-reddito-di-sudditanza/di
13 Ottobre 2018
2 commenti:
Debito di cittadinanza
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