Il Blog delle malefatte sindacali a Malpensa (e non solo)

giovedì 15 maggio 2008

Fannulloni? No, nullafacenti

Se ne è accorto pure Brunetta. Salvo - è facilmente prevedibile - ritrattare e chiedere scusa al primo stormir di fronde sindacali (i veri e principali paladini e protagonisti della nullafacenza, ricordiamolo sempre).
Quello che lascia perplessi - come in quasi tutte le occasione in cui si affronta questo argomento - è la scelta del termine, generico e inappropriato (e dunque inefficace).
Del resto perfino il giornale (Corriere della sera) che pure ha il merito di pubblicare la maggior parte degli articoli del prof. Ichino pare non perda occasione nei suoi titoli di distorcerne il pensiero, usando quasi ogni volta che può il generico e improprio termine "fannulloni" invece dello specificamente ichiniano "nullafacenti". Che cosa mai deve fare un povero cristo per far passare il termine corretto, piu' che intitolarci un libro e spiegarlo (vedi qui) in articoli ed interviste?
E' infatti da ribadire come, nonostante la comune radice linguistica dei due termini, nel linguaggio corrente "fannullone" sia usato per designare chi non fa niente o non lavora sempliemente per pigrizia o per indolenza, mentre NULLAFACENTE ha - è questo il punto - una connotazione molto più oggettiva e sistemica, quella di chi non lavora oltre che per propria personale inclinazione soprattutto per sua volontà e scelta e ancor più perché un sistema strutturalmente connivente gli consente di farlo, con buona pace di chi lavora di più...
E' proprio vero: in questo paese le velleità di cambiamento sono destinate a scontrarsi con quasi tutto, a cominciare dall'uso delle parole.