Il Blog delle malefatte sindacali a Malpensa (e non solo)

sabato 20 febbraio 2016

Umberto Eco


"Il principale problema  della scuola di oggi dovrebbe essere come insegnare a  filtrare le informazioni di Internet, cosa che neppure i professori di solito sanno fare perché anche loro sono dei neofiti rispetto allo strumento. E ’uno dei grossi problemi e direi drammi del nostro tempo. perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno. Ho cominciato a proporre che i giornali, invece di raccontare tanti pettegolezzi etc, dedichino due pagine ogni giorno  all’analisi critica dei siti… se il loro “nemico” è la rete, invece di continuare a fare il giornale perdendo copie o” imitando la rete”, battano la rete su quel punto lì. Questo implica però che i giornalisti si preparino molto bene e siano capaci a fare l’analisi critica dei siti: questo è una bufala, questo sì, questo no… Così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi. Quindi: copiate pure liberamente da internet (saper copiare bene è una virtù), ma usate almeno… dieci siti, in modo che si sia portati a paragonare tra loro i siti, ad accorgersi che ci sono tra loro delle contraddizioni, a porsi il problema critico… Invogliare gli studenti a paragonare le informazioni per capire se sono attendibili o meno. E’ l’unico modo".
"Il fenomeno dei social network è anche positivo, non solo perché permette alle persone di rimanere in contatto tra loro. Pensiamo solo a quanto accaduto in Cina o in Turchia dove il grande movimento di protesta contro Erdogan è nato proprio in rete, grazie al tam-tam. E qualcuno ha anche detto che, se ci fosse stato Internet ai tempi di Hitler, i campi di sterminio non sarebbero stati possibili perché le informazioni si sarebbero diffuse viralmente. 
Ma d’altro canto I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino rosso, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. Il punto è che uno non sa se sta parlando un imbecille o un premio Nobel, ecco di nuovo il problema del “filtraggio”. È l’invasione degli imbecilli. La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet e dei social media è che hanno promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità.
Sapere riconoscere l’attendibilità della fonte, in internet, dipende solo dalla capacità critica di chi ci naviga.
Io sono sempre fedele all'idea di Hegel che la lettura del giornale è la "preghiera quotidiana" dell'uomo moderno. e quindi mi sentirei di dire che ci sia un ritorno al cartaceo. Aziende degli Usa che hanno vissuto e trionfato su internet hanno comprato giornali. Questo mi dice che c’è un avvenire, il giornale non scomparirà almeno per gli anni che mi è consentito di vivere. A maggior ragione nell’era di internet in cui imperversa la sindrome del complotto e proliferano bufale."
 Questo il link al video con il discorso integrale: