Il Blog delle malefatte sindacali a Malpensa (e non solo)

domenica 31 agosto 2008

Soldi ai dittatori

Non bastava la vergognosa partnership con Putin. Forse non era abbastanza losco. E allora pure Gheddafi. Roba (se solo fossimo in un paese democratico o quantomeno civile) da sotterrarsi dalla vergogna o dall'indignazione. I giornali italiani ovviamente si guardano bene dal farlo (anzi, la Fiat ed altri padroni ringraziano). Unica eccezione, A. Romano su Il Riformista:
Prima i ringraziamenti del Cremlino per “la ragionevolezza” mostrata dall’Italia nella crisi georgiana, poi la riconoscenza del Colonnello Gheddafi per l’impegno a non usare mai contro la Libia le basi Nato presenti sul nostro territorio. Nello stesso giorno la politica estera del nuovo governo Berlusconi incassa una generosa dose di gratitudine dalla parte sbagliata del mondo. Ma soprattutto, si presenta alla comunità internazionale nel solco di una delle più guaste e longeve tradizioni italiche. Quella di una politica estera insieme velleitaria e autolesionista, da piccola potenza insicura ma convinta di ricavare vantaggi marginali dal gioco di sponda tra i grandi. Un paese in equilibrio sul crinale stretto dell’inaffidabilità e costretto proprio per questo a ribadire di continuo il proprio senso di responsabilità verso agli alleati.