Il Blog delle malefatte sindacali a Malpensa (e non solo)

venerdì 11 luglio 2008

Pari Opportunità (e opportunismi)

Berlusconi e le sue ministre. "E' come se B. Clinton avesse nominato M. Levinsky ministro", ha commentato il deputato M. Donadi (IDV). Mai paragone fu più calzante. E si immagini cosa sarebbe accaduto...
E' anche questa la differenza che c'è tra una grande democrazia come gli Stati Uniti (dove la menzogna è considerata supremo crimine politico) e un declinante paese di merda come il nostro (dove menzogna e peculato, financo sessuale, sono normalità, magari benedetta in salsa vaticana). Qui un articolo chiaro sull'argomento del noto quotidiano argentino Clarìn, tanto per documentare che ormai perfino la stampa sudamericana riesce a dare lezioni di chiarezza e di non-autocensura alla casta giornalistica dell'oligarchia italica.
Osteria delle ministre / paraponzi ponzi po / le ministre son maestre / paraponzi ponzi po / e se a letto son portento, figuriamoci in Parlamento / dammela a me Carfagna / pari op-por-tu-ni-tà (S. Guzzanti)

martedì 1 luglio 2008

Io sto con Brunetta (ma non basta...)

Io, dipendente "pubblico" che a lavorare ci va, oppositore - da cittadino liberale - della maggioranza e del governo attualmente in carica, sto con R. Brunetta: sperando che sia, però, solo l'inizio.
Esprimo, dunque, il mio assoluto consenso rispetto a una delle rare iniziative civili e liberali da loro (o, meglio, da uno di loro) messa in campo per contrastare (speriamo fino in fondo) il malcostume delle varie forme di assenteismo abusivo (anche se non tutte) nella Pubblica Amministrazione. E l'auspicio che possa essere estesa ad altri settori (magari fossero semplicemente "nicchie") di consolidata e intatta nullafacenza e impunità - permessi, immunità e privilegi sindacali (e non) in primo luogo -, anche se c'è da temere che non per caso siano stati lasciati fuori... Purtroppo ormai lo sanno tutti: chi tocca quelli "muore" (e speriamo solo con le virgolette), ed è tristemente difficile trovare gente che abbia le palle per farlo.
Intanto già si assiste all'indecente protesta di coloro che hanno una tale faccia di merda da rivendicare il diritto a "mettersi in malattia" e - attraverso la pretesa, troppo spesso e troppo facilmente accordata, dell'eguale trattamento per chi a lavorare ci va (magari anche per loro) e chi no - in fondo la pretesa arrogante e feudale di far lavorare (gli) altri al posto loro: vergogna!!!