Il Blog delle malefatte sindacali a Malpensa (e non solo)

martedì 24 marzo 2009

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Le Monde: “Papa Benedetto XVI è un irresponsabile". Le dichiarazioni di Ratzinger su preservativi e Aids criticate aspramente in Francia, Inghilterra, Germania, Olanda, Spagna. In Italia, invece, solo silenzio.
Le considerazioni del Papa erano state riportate acriticamente da quasi tutti i media italiani, senza alcun commento. Il portavoce del ministero degli Esteri francese, Eric Chevallier, ha detto: “La Francia esprime fortissima preoccupazione davanti alle conseguenze di queste frasi di Benedetto XVI. Se non spetta a noi dare un giudizio sulla dottrina della Chiesa riteniamo che frasi del genere mettano in pericolo le politiche di sanità pubblica e gli imperativi di protezione della vita umana”. I ministri della Salute e della Cooperazione economica e sviluppo della Repubblica federale tedesca, Ulla Schmidt e Heidemarie Wieczorek-Zeul, hanno aggiunto in un comunicato che “i preservativi giocano un ruolo decisivo” nella lotta all’Aids. “I preservativi salvano la vita, tanto in Europa quanto in altri continenti - è scritto nel documento - una moderna cooperazione allo sviluppo deve dare ai poveri l’accesso ai mezzi di pianificazione familiare e tra questi rientra in particolare anche l’impiego dei preservativi; tutto il resto sarebbe irresponsabile”. Ma parole di dissenso nei confronti del pontefice sono venute anche da ambienti religiosi. Il vescovo ausiliario di Amburgo, Hans Jochen Jaschke, ha sostenuto in un articolo per il settimanale Die Zeit: “Chi ha l’Aids, è sessualmente attivo e cerca partner differenti deve proteggere gli altri e se stesso. I preservativi possono proteggere, anche se spesso gli uomini li rifiutano”. Critiche dalle Ong britanniche. Secondo l’associazione di beneficenza cristiana Christian Aid, le parole del papa rischiano di seminare “confusione in Africa, nei Paesi dove la Chiesa cattolica ha un’influenza importante”. “Le parole del Papa mandano un messaggio che crea confusione in un luogo come l’Africa, dove la Chiesa cattolica è molto importante. La nostra posizione - continuava l’associazione - è che l’astinenza è una parte importante nell’insieme delle misure, ma che non è l’unico modo per combattere la diffusione del virus dell’Hiv”. Dello stesso parere Mohga Kamal-Yanni, esperta di Hiv e Aids dell’organizzazione di beneficenza Oxfam, una delle più grandi al mondo: “La disponibilità dei preservativi per combattere l’Hiv è assolutamente cruciale” ha detto la Kamal-Yanni all’agenzia francese, aggiungendo: “Se vogliamo evitare nuovi casi di infezione tra i giovani, dobbiamo aumentare la diffusione dei preservativi”.
Sempre ieri il prestigioso quotidiano francese ‘Le Monde’ ha pubblicato (in prima pagina) una vignetta del disegnatore satirico Plantuun nella quale un Cristo fa il miracolo della “moltiplicazione dei preservativi”, distribuendone a piene mani, e sorridendo, a una popolazione di africani in attesa. Sulla stessa barca, dietro l’immagine di Gesù, c’è un rassegnato Benedetto XVI che commenta: “buffonate!”. Ancora più dietro, un monsignor Williamson negazionista a tutti i costi anche dell’Aids oltre che delle camere a gas: “…e poi l’Aids non è mai esistito”. Il giornale francese ha inoltre
dedicato un editoriale all’argomento nel quale si legge: “Nessuno ha mai preteso che il preservativo fosse là soluzione per lottare contro l’Aids. Ma affermare che aggrava la pandemia è gravissimo e irresponsabile”. Continua Le Monde: “Il suo predecessore Giovanni Paolo II non si era mai spinto così in là”. Queste affermazioni, ha insistito il quotidiano che ha ricordato la politica del Vaticano fin dall’apparizione della malattia, “sono una fuga davanti alla realtà, mentre la schiacciante maggioranza delle organizzazioni umanitarie, comprese quelle cattoliche, che lottano contro l’Aids fanno del preservativo uno degli strumenti privilegiati della prevenzione. Le frasi del papa minano il loro lavoro”. “Lungi dal far evolvere la posizione della Chiesa - conclude l’editoriale - il papa la irrigidisce. Questo episodio illustra uno spirito di chiusura che un legittimo attaccamento ai dogmi e alla parola della Chiesa non giustifica. Arriva dopo la revoca della scomunica dei vescovi integralisti e la condanna in Brasile - con l’appoggio del Vaticano - della madre di una bambina che ha abortito dopo essere stata stuprata ed essere stata in pericolo di vita. Cresce, in tanti fedeli di tutto il mondo, l’incomprensione”.
Sempre in Francia moltissime personalità hanno voluto esprimere il proprio dissenso. Per l’ex primo ministro e rappresentante della destra, Alain Juppè, “questo Papa comincia a rappresentare un vero problema”, perchè secondo il politico conservatore vive “in una situazione di totale autismo”. Per Marie-George Buffet, segretario del Partito comunista francese, le esternazioni di Ratzinger sono “irresponsabili» e «criminali”. Per Daniel Cohn-Bendit, ex leader del ‘68 ed oggi europarlamentare verde, “di questo Papa se ne ha abbastanza” e le sue idee sui preservativi sono “quasi da omicidio premeditato”. Il professor Michel Kazatchkine, direttore esecutivo del fondo mondiale di lotta all’Aids, la tubercolosi e la malaria, ha chiesto “al Papa di ritirare le sue affermazioni” che ritiene “inaccettabili”.
La levata di scudi contro Benedetto XVI che ha investito mezza Europa è passata come un soffio di brezza in Italia, dove nessuno sembra voler assumere una posizione chiara nei confronti dell’argomento. Il fatto è di particolare gravità perchè l’Aids è una malattia epidemica pericolosissima e nel nostro Paese, anche per l’azione del Vaticano, l’informazione scarseggia.
Ma l’atteggiamento del Vaticano in questi ultimi anni sembra sempre più distante dai pensieri e dalle reali condizioni di vita dei cittadini, oltre che dalla realtà (come affermato da Alain Juppè). Dal caso Englaro al rapporto con la ricerca scientifica, dagli studi sulle cellule staminali ai test prenatali. Le convinzioni religiose non sono in discussione, ma quando diventano un pericolo per la collettività, come è nel caso delle esternazioni del pontefice sull’uso dei profilattici, è compito delle istituzioni e dei media informare correttamente l’opinione pubblica. Senza dimenticare che in democrazia (se c’è) nessuno deve pretendersi al di fuori dal diritto di critica, neppure il papa.
Sopra, la vignetta di Le Monde. Sotto, quella del Times di Londra. Due veri e propri editoriali, entrambi molto condivisibili.