"Il principale problema della scuola di oggi dovrebbe essere come insegnare a filtrare le informazioni di Internet, cosa che neppure i professori di solito sanno fare perché anche loro sono dei neofiti rispetto allo strumento. E ’uno dei grossi problemi e direi drammi del nostro tempo. perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno. Ho cominciato a proporre che i giornali, invece di raccontare tanti pettegolezzi etc, dedichino due pagine ogni giorno all’analisi critica dei siti… se il loro “nemico” è la rete, invece di continuare a fare il giornale perdendo copie o” imitando la rete”, battano la rete su quel punto lì. Questo implica però che i giornalisti si preparino molto bene e siano capaci a fare l’analisi critica dei siti: questo è una bufala, questo sì, questo no… Così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi. Quindi: copiate pure liberamente da internet (saper copiare bene è una virtù), ma usate almeno… dieci siti, in modo che si sia portati a paragonare tra loro i siti, ad accorgersi che ci sono tra loro delle contraddizioni, a porsi il problema critico… Invogliare gli studenti a paragonare le informazioni per capire se sono attendibili o meno. E’ l’unico modo".
Questo il link al video con il discorso integrale:"Il fenomeno dei social network è anche positivo, non solo perché permette alle persone di rimanere in contatto tra loro. Pensiamo solo a quanto accaduto in Cina o in Turchia dove il grande movimento di protesta contro Erdogan è nato proprio in rete, grazie al tam-tam. E qualcuno ha anche detto che, se ci fosse stato Internet ai tempi di Hitler, i campi di sterminio non sarebbero stati possibili perché le informazioni si sarebbero diffuse viralmente.Ma d’altro canto I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino rosso, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. Il punto è che uno non sa se sta parlando un imbecille o un premio Nobel, ecco di nuovo il problema del “filtraggio”. È l’invasione degli imbecilli. La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet e dei social media è che hanno promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità.Sapere riconoscere l’attendibilità della fonte, in internet, dipende solo dalla capacità critica di chi ci naviga.Io sono sempre fedele all'idea di Hegel che la lettura del giornale è la "preghiera quotidiana" dell'uomo moderno. e quindi mi sentirei di dire che ci sia un ritorno al cartaceo. Aziende degli Usa che hanno vissuto e trionfato su internet hanno comprato giornali. Questo mi dice che c’è un avvenire, il giornale non scomparirà almeno per gli anni che mi è consentito di vivere. A maggior ragione nell’era di internet in cui imperversa la sindrome del complotto e proliferano bufale."

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