qui è disponibile il testo integrale (.pdf) delle sei puntate dell'inchiesta di Repubblica (pubblicate nel corso di ottobre e novembre 2007);
Pare opportuno e in argomento riportare qui quanto scriveva in un'occasione E. Rossi denunciando ancora una volta le compromissioni della Chiesa con quella che chiamava "la roba" ("La chiesa e la roba", ora in E. Rossi, "Pagine anticlericali", Kaos edizioni):
(…) Un sacerdote che conosceva molto bene l’organizzazione della Chiesa, l’abate Antonio Rosmini, in un libretto scritto nel 1832 e pubblicato subito dopo l’elevazione di Pio IX al soglio pontificio (delle cinque piaghe della Santa Chiesa, una delle quali era appunto «la servitù dei beni ecclesiastici», che è quanto dire «la roba») osservò che sarebbe stato di incredibile giovamento alla Chiesa una precisa, razionale, ripartizione di tutte le sue entrate, e delle entrate degli ordini religiosi, tra i diversi impieghi, e la pubblicazione di un rendiconto annuale, «sicchè apparisse a tutto il mondo il ricevuto e lo speso in quegli usi con una estrema chiarezza, sicchè l’opinione dei fedeli di Dio potesse apporre una sanzione di pubblica stima o di biasimo all’impiego di tali rendite (…). No, per fermo, non conviene, non è espediente che la giustizia e la carità, secondo la quale opera la Chiesa nell’amministrazione economica de’suoi beni temporali di qualunque specie, si resti sotto il moggio nascosta, anzi è più che mai desiderabile che risplenda siccome ardente face sul candeliere. Oh quanto ciò non concilierebbe a lei gli animi dei fedeli! Che istruzione, che esempio non potrebbe dar ella all’universo intero! E solamente allora la debolezza de’suoi ministri, sostenuta dal giudizio pubblico, si terrebbe lontana dal cedere all’umana tentazione».
7 commenti:
Finalmente tratti un argomento interessante su questo blog.
Ti ringrazio, ma non credo sia l'unico.
Gli argomenti di cui sto cercando a mano a mano di trattare sono molto più legati tra loro di quanto tu non sembri pensare, e pertanto mi paiono tutti (spaventosamente) interesaanti. Soprattutto se considerati nel loro assieme, dovrebbero contribuire a dare un'idea della non bella realtà di questo paese... un quadro maledettamente sconsolante, che somiglia molto più alla descrizione di un'autocrazia o oligarchia corporativa e teocratica che non di una democrazia liberale e occidentale... E, insisto, sono tutte questioni di cui si parla assolutamente troppo poco.
Mi spiace che, come del resto la gran parte degli autori di commenti su questo blog, tu abbia scelto di restare anonimo, almeno un nick potreste pure usarlo...
ma perché la chiami casta vaticana?
Perché, con la casta politico-partitica-burocratica (la più conosciuta, tant'è che che si è abituati a pensare ad essa come a "la casta" per antonomasia) e la casta sindacale e corporativa (quella con riguardo alla quale nasce questo blog, e a cui bisogna aggiungere le tante sotto-caste costituite da ordini professionali e corporazioni varie, tutte saldate e molto solidali tra loro...), la terza grande macro-casta che ha contribuito storicamente e costantemente a mandare in malora stato, società, istituzioni e finanza pubblica italiane è l'esteso apparato di potere che ruota attorno alla chiesa cattolica e allo stato città del vaticano. Ripeto: soltanto i costi di cui si riesce ada avere documentazione, che sono probabilmente la minor parte, ammontano a 4 MILIARDI DI EURO L'ANNO !
Condivido! Ben venga la diffusione di questo genere di notizie, i cittadini devono sapere quanto questa gente grava sulle loro tasche !!!
Questo centro-destra italiano è ormai la mano legislativa del Vaticano, con la pavida complicità di buona parte del centro-sinistra...
Dove andremo a finire? C'è solo da sperare che prima o poi anche da noi si arrivi a una più bilanciata contrapposizione di "pro-choice" vs. "pro-life"...
good start
Posta un commento