Il Blog delle malefatte sindacali a Malpensa (e non solo)

sabato 8 dicembre 2007

Il costo della casta vaticana

Proprio nella giornata in cui si celebra il dogma inventato da Pio IX e la ricorrenza istituita come festività civile dal fascismo per meglio leccare le chiappe (oltre a tutto il resto) al Vaticano - e ovviamente mantenuta dai servitori successivi fino agli attuali -, pare utile e doveroso pubblicare il testo di una coraggiosa inchiesta de La Repubblica sui costi di quella che si può senz'altro definire "la casta vaticana" per lo stato italiano e le sue finanze, e quindi le tasche dei cittadini italiani: costi probabilmente incalcolabili nella loro interezza (tantissime sono le voci non documentate e non documentabili) e che pertanto possono far considerare assolutamente minimale e al ribasso la stima, riferibile alle sole voci dcumentate, di 4 miliardi di euro l'anno, che pure gia' da sola puo' considerarsi cifra da manovra finanziaria...

qui è disponibile il testo integrale (.pdf) delle sei puntate dell'inchiesta di Repubblica (pubblicate nel corso di ottobre e novembre 2007);

qui anche alcuni commenti;

qui il testo di una precedente inchiesta (2004) pubblicata dal settimanale Economy (.pdf) sul patrimonio dello Stato vaticano.

Pare opportuno e in argomento riportare qui quanto scriveva in un'occasione E. Rossi denunciando ancora una volta le compromissioni della Chiesa con quella che chiamava "la roba" ("La chiesa e la roba", ora in E. Rossi, "Pagine anticlericali", Kaos edizioni):

(…) Un sacerdote che conosceva molto bene l’organizzazione della Chiesa, l’abate Antonio Rosmini, in un libretto scritto nel 1832 e pubblicato subito dopo l’elevazione di Pio IX al soglio pontificio (delle cinque piaghe della Santa Chiesa, una delle quali era appunto «la servitù dei beni ecclesiastici», che è quanto dire «la roba») osservò che sarebbe stato di incredibile giovamento alla Chiesa una precisa, razionale, ripartizione di tutte le sue entrate, e delle entrate degli ordini religiosi, tra i diversi impieghi, e la pubblicazione di un rendiconto annuale, «sicchè apparisse a tutto il mondo il ricevuto e lo speso in quegli usi con una estrema chiarezza, sicchè l’opinione dei fedeli di Dio potesse apporre una sanzione di pubblica stima o di biasimo all’impiego di tali rendite (…). No, per fermo, non conviene, non è espediente che la giustizia e la carità, secondo la quale opera la Chiesa nell’amministrazione economica de’suoi beni temporali di qualunque specie, si resti sotto il moggio nascosta, anzi è più che mai desiderabile che risplenda siccome ardente face sul candeliere. Oh quanto ciò non concilierebbe a lei gli animi dei fedeli! Che istruzione, che esempio non potrebbe dar ella all’universo intero! E solamente allora la debolezza de’suoi ministri, sostenuta dal giudizio pubblico, si terrebbe lontana dal cedere all’umana tentazione».

Come nel caso della casta sindacale, delle varie corporazioni e delle altre "caste" in genere che infestano e saccheggiano questo nostro Paese, iniziative di questo genere sono rarissime e provocano dapprima un immediato fuoco di sbarramento a tutela dei privilegi denunciati, che ben presto lascia il posto al silenzio e all'oblio (imposti), ritenuti evidentemente più efficaci allo scopo della conservazione dello status quo dopo gli iniziali accenni di sfuriata. Con la conseguenza che tutti questi argomenti hanno sicuramente una cosa in comune (oltre a tante altre): il fatto che se ne parli pochissimo e quasi mai.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente tratti un argomento interessante su questo blog.

Alessandro Mazzucco ha detto...

Ti ringrazio, ma non credo sia l'unico.
Gli argomenti di cui sto cercando a mano a mano di trattare sono molto più legati tra loro di quanto tu non sembri pensare, e pertanto mi paiono tutti (spaventosamente) interesaanti. Soprattutto se considerati nel loro assieme, dovrebbero contribuire a dare un'idea della non bella realtà di questo paese... un quadro maledettamente sconsolante, che somiglia molto più alla descrizione di un'autocrazia o oligarchia corporativa e teocratica che non di una democrazia liberale e occidentale... E, insisto, sono tutte questioni di cui si parla assolutamente troppo poco.
Mi spiace che, come del resto la gran parte degli autori di commenti su questo blog, tu abbia scelto di restare anonimo, almeno un nick potreste pure usarlo...

Anonimo ha detto...

ma perché la chiami casta vaticana?

Alessandro Mazzucco ha detto...

Perché, con la casta politico-partitica-burocratica (la più conosciuta, tant'è che che si è abituati a pensare ad essa come a "la casta" per antonomasia) e la casta sindacale e corporativa (quella con riguardo alla quale nasce questo blog, e a cui bisogna aggiungere le tante sotto-caste costituite da ordini professionali e corporazioni varie, tutte saldate e molto solidali tra loro...), la terza grande macro-casta che ha contribuito storicamente e costantemente a mandare in malora stato, società, istituzioni e finanza pubblica italiane è l'esteso apparato di potere che ruota attorno alla chiesa cattolica e allo stato città del vaticano. Ripeto: soltanto i costi di cui si riesce ada avere documentazione, che sono probabilmente la minor parte, ammontano a 4 MILIARDI DI EURO L'ANNO !

Anonimo ha detto...

Condivido! Ben venga la diffusione di questo genere di notizie, i cittadini devono sapere quanto questa gente grava sulle loro tasche !!!

Anonimo ha detto...

Questo centro-destra italiano è ormai la mano legislativa del Vaticano, con la pavida complicità di buona parte del centro-sinistra...
Dove andremo a finire? C'è solo da sperare che prima o poi anche da noi si arrivi a una più bilanciata contrapposizione di "pro-choice" vs. "pro-life"...

Anonimo ha detto...

good start