Il Blog delle malefatte sindacali a Malpensa (e non solo)

martedì 2 settembre 2008

Dio, Alitalia e Famiglia

Ovvero: del cialtronismo corporativo di questa destra.
L'"italianità" della compagnia significa non altro che l'accollo allo stato e ai contribuenti italiani dei debiti e la concessione di ulteriori privilegi e tutele futuri a danno di clienti e consumatori (che dunque pagheranno ulteriori costi in termini di protezionismo).
Inoltre la nuova compagnia nasce sulla garanzia pubblica di condizioni di monopolio (a cominciare dalla tratta Roma-Milano).
E questo viene posto in essere dopo aver lavorato - in combutta con la marmaglia sindacale e corporativa - per far fallire una soluzione (quella della vendita ad Airfrance) che accollava i debiti di Alitalia all'acquirente invece che alla collettività.
Quello che sta oggi facendo il governo italiano, più che un "salvataggio", è piuttosto operare per garantire a una nuova compagnia un monopolio di fatto sulle rotte interne, che altrimenti sarebbero state coperte da altri in condizioni di concorrenza.
Tremonti dice che in Italia il mercato non può funzionare... Certo, se non viene messo in condizioni di esistere è difficile che possa funzionare!
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In pratica, un'operazione in due fasi (accollo alla collettività dei debiti della bad company e cordata monopolistica di amici pataccari per la good company) che rappresentano nel peggiore dei modi la "socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti" (come chiariscono ad es. E. Bonino e il Riformista)... a favore di una "cordata" dentro cui stanno (chissà perché?) - parole di M. Calearo - "chi vive di tariffe e qualche indebitato", a cominciare da C. Toto di Airone, di cui a ben vedere questa operazione rappresenta un vero "salvataggio" (sempre a spese dei cittadini italiani, naturalmente). Come afferma B. Tabacci su Liberal "E' peggio dei tempi dell'Iri: il modello di oggi è Putin... se fossero vissuti allora, con le partecipazioni statali Berlusconi e Tremonti ci sarebbero andati a nozze...".
In sintesi, un brano finale del commento di T. Boeri su Repubblica:
Proprio in questi giorni stiamo assistendo ad un'altra vicenda devastante per la nostra immagine presso gli investitori esteri. Ben tre leggi dello Stato cambiate a beneficio di una cordata di banchieri, imprenditori e del presidente degli industriali italiani, noncurante del fatto che, se il loro piano dovesse andare in porto, imporrà a tutti i propri rappresentati prezzi molto più alti in quella tratta decisiva per molte imprese che è la Roma-Milano.

1 commento:

Anonimo ha detto...

altro che "salvataggio2 di alitalia, questi vogliono fare il salvataggio di airone e degli interessi di un gruppo di cortigiani!!!